SAN VITO DEI NORMANNI
Situato nella penisola del
Salento, poco distante dalla splendida costa
adriatica pugliese, San Vito dei Normanni
conserva al suo interno importanti opere d'arte.
La sua origine sembra dovuta all'arrivo di una colonia
di slavi in fuga dai Saraceni (963)
i quali fondarono Castri Sancti Viti, il primo nucleo della
città dedicato a San Vito martire.
Boemondo d’Altavilla vi fece costruire una torre quadrata
circondata da un fossato (1096) per dedicarsi
alla passione della caccia.
Il territorio comunque venne abitato fin dall'età
del bronzo come testimoniato dai ritrovamenti di
tombe e ceramiche effettuati in località Mondescine.
Reperti dell'età del ferro e di epoca messapica
(VIII sec. a.C.) sono stati ritrovati nelle
contrade Castello e Paretone.
San Vito degli Schiavoni s'accrebbe di popolazione alla fine
del Medioevo quando la minaccia dei Turchi
spinse gli abitanti dei casali sparsi sul territorio ad aggregarsi
nella zona della torre normanna e a costruire il Castello.
A partire dal XV secolo il borgo fortificato
divenne comune e vennero superati i limiti
delle mura e San Vito si sviluppò verso l'esterno.
Nei secoli furono amministratori del borgo i Sambiase, i De
Gragnano, i Chiaramonte, i Del Balzo, i Palagano, gli Albrizio,
i Serra, i Belprato, i Caracciolo e dai Dentici di Frasso.
Nel basso medioevo vennero costruite la chiesa
di San Giovanni e la chiesa di Santa Maria degli Angeli dando
al forte una connotazione urbanistica più completa.
Nel 1484 la cittadina fu saccheggiata da
Venezia
sempre in cerca di nuovi porti commerciali lungo la costa
adriatica pugliese.
Sul finire del '500 a San Vito come in altri centri pugliesi
arrivarono nuove confraternite religiose che edificarono nuove
chiese e conventi.
Nel XVI secolo San Vito
divenne parte dei domini della corona di Spagna conoscendo
un periodo di declino economico che la accompagnò per
tutta la durata del Regno delle Due Sicilie.
A partire dal 1799, anno dell'esperienza
repubblicana di Napoli,
e per tutto l'Ottocento gli abitanti di San Vito parteciparono
attivamente a tutti gli eventi risorgimentali che condussero
alla data dell'annessione al Regno d'Italia
(1861). Il paese fu anche sede di una rivendita
carbonara.
Il 13 dicembre 1863 l'abitato assunse l’attuale nome
di San Vito dei Normanni.
In città oltre al Castello si può
visitare la Chiesa di Santa Maria della Vittoria
(1571-1595) costruita per commemorare la vittoria sui Turchi
con la Battaglia di Lépanto, alla quale alcuni cittadini
parteciparono attivamente.
Notevoli fuori città le chiese rupestri,
fondate dai monaci basiliani in fuga dalle persecuzioni iconoclaste
dell'imperatore d'Oriente (VII-X sec.), tra le quali ricordiamo
San Giovanni e San Biagio.
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