ALEZIO
Distante solo 4 chilometri
dalla più famosa Gallipoli,
Alezio vanta origini antichissime che affondano
nel mito le loro radici: forse fondata da Lizio Idomeneo,
mitico re di Creta, o più probabilmente dai Messapi
che la chiamarono Alytia in ricordo della
loro capitale e la includero nella dodecapoli messapica. A
conferma di ciò il ritrovamento di una necropoli su
Monte d’Elia (VI secolo a.C.).
Durante il periodo messapico Alezio
risulta essere un centro importante sia per gli scambi culturali
che commerciali con le altre città messapiche della
regione e con la greca Taranto,
contro la quale tuttavia spesso era schierata contro.
Dopo le campagne del re Pirro (III
sec. a.C.) in Sud Italia e le sue effimere vittorie
su Roma, la città
come tutte le regioni meridionali passò sotto il controllo
dei Romani.
Sotto la guida di Roma
repubblicana ed imperiale Alezio conobbe un nuovo slancio
soprattutto grazie alla costruzione della via Traiana, prolungamento
della più antica via Appia che venne costruita fra
il 108 ed il 110 d.C.
Il crollo dell'Impero Romano (V sec. d.C.)
portò anche al sud morte e distruzione attraverso le
invasioni dei Visigoti, Eruli, Vandali (V
sec. d.C.) ed infine dei Goti i quali s'insediarono
in Italia fino alla loro eliminazione per mano dei Bizantini
nel VI sec. con la guerra greco-gotica
(535-553).
Dopo una dominazione bizantina che durò
fino all'XI secolo, durante la quale tutto il sud Italia
s'impoverì grazie alla politica di Costantinopoli che
considerava di interesse secondario i suoi possedimenti occidentali,
l'intera regione passò in mano ai Normanni
(XI sec.) giunti dal Nord Europa nel Gargano nel 1017.
Alezio comunque restò in stato di abbandono e declino
in seguito a numerose scorrerie dei Saraceni
che intanto dominavano la Sicilia.
Solamente nel XIII e XIV secolo la città conobbe un
periodo di ripopolamento durante il quale venne edificata
la chiesa di S. Maria della Alizza o Lizza.
Nel 1384 tuttavia Casal d'Alezio
venne nuovamente abbandonato per la vicina Gallipoli
ed il territorio dovette versare in abbandono fino al XVIII
secolo.
Solo nel 1715 grazie all'opera munifica di
Gabriele Carlo Antonio Coppola e Francesco
Alemanno detto "il picciotto"
i quali concessero i terreni in enfiteusi
ad alcuni contadini i quali in questo modo s'impegnarono a
costruire e migliorare il territorio concessogli generosamente.
Il paese in un secolo si sviluppò sia economicamente
che demograficamente ed assunse il nome di Villa Picciotti
in onore di uno dei suoi benefattori, nome che mantenne fino
al 1873 quando tornò a chiamarsi Alezio.
Alezio oggi è certamente un centro famoso per la produzione
di un ottimo vino bianco d.o.c. che finisce
sulle tavole di tutta la regione ma offre anche due spunti
di particolare interesse culturale: la visita alla chiesa
di Santa Maria della Lizza (XII sec.) e quella
all'Addolorata (XIX sec), chiesa madre della città.
Da non dimenticarsi una visita a Palazzo Tafuri
che ospita il museo civico messapico dove
è custodita un'ampia raccolta di reperti che aiutano
a far luce sulla misteriosa ed affascinante civiltà
messapica.
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