MATERA
La città sorge sulla
Gravina di Matera (affluente di sinistra del Bradano), a 200
m d'altitudine.
Particolarmente interessante, nonché unica nel suo
genere, è la struttura urbanistica della città
di Matera, che sorge su uno sperone calcareo
delle Murge occidentali e si affaccia sulle profonde gole
della gravina con pareti a strapiombo, interrotte da due avvallamenti
(formati da due piccoli affluenti di destra della gravina):
il Sasso Barisano a nord e il Sasso Caveoso a sud. I “Sassi”
sono gli antichi, pittoreschi quartieri rupestri di Matera,
con le abitazioni per lo più scavate nel tufo, disordinatamente
sovrapposte le une alle altre e aventi spesso la sola facciata
in muratura.
In seguito al trasferimento degli abitanti dei
“Sassi” e allo sviluppo del comprensorio industriale,
numerosi nuovi rioni sono sorti nella zona alta della città
e sulle vicine alture circostanti.
Le origini della città sono tuttora incerte: dopo la
caduta dell'Impero romano d'Occidente (476) fu devastata dagli
Ostrogoti di re Teodorico e in seguito posta sotto il dominio
bizantino del generale Belisario. Quando i Longobardi la conquistarono,
fu aggregata al ducato di Benevento. Distrutta una prima volta
dai Franchi sotto l'imperatore Carlo Magno, risorse nel corso
del IX sec. e fu nuovamente distrutta (994) dai Saraceni che
ne dispersero gli abitanti. Nel 1061 fu conquistata dai Normanni,
passò poi sotto il dominio degli Svevi, degli Angioini
e degli Aragonesi. All'inizio del XV sec. ebbe grandi privilegi
da parte del re d'Aragona e di Sicilia Ferdinando I il Giusto,
poi cadde sotto la tirannia del conte Giancarlo Tramontano,
che il popolo uccise nel 1514. Elevata nel XVII sec. al grado
di capoluogo della Basilicata, perse questo titolo nel 1806
in favore di Potenza.
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