TERMINI
IMERESE
Lungo la costa settentrionale
della Sicilia, nel suo tratto compreso
tra Palermo e Cafalù,
Termini Imerese digrada dolcemente verso
il Mar Tirreno.
Il suo nome deriva dalla presenza delle sorgenti termali che
furono sfruttate in passato.
Conosciuta nell'antichità con il nome Thermai
Himeraìai (Thermae Himerenses dai Romani)
la sua origine è da ricollegarsi alle battaglie tra
Cartaginesi e Siracusani
durante il IV sec. a.C.: dopo un primo successo
dei Greci nel 480 a.C. con la battaglia di Imera, i Cartaginesi
rasero al suolo la città nel 409 a.C..
Agli abitanti, deportati come prigionieri in Africa, fu data
la possibilità di tornare in patria ed abitare a Thermai,
fondata dai Cartaginesi nel 407 a.C..
La città parteggiò comunque per la fazione greca
nelle successive lotte tra Greci e Cartaginesi nel IV secolo
a.C. fino al momento in cui passò in mano ai Romani
nel 253 a.C. in seguito alla Prima Guerra
Punica, divenendo civitas decumana. Sotto i Romani
la città conobbe un periodo di sviluppo urbanistico
durante il quale fu avviato un maggiore sfruttamento delle
Terme. Termini divenne in seguito
sede vescovile.
Passata ai Bizantini attraversò i
secoli VI, VII, VIII aspettando l'arrivo degli Arabi
che dettero nuovo slancio alla città e costruirono
una cinta muraria.
Passò ai Normanni nel XI secolo divenendo
città regia ed incastellandosi maggiormente
con la costruzione di mura e del castello.
Nel 1535 vi soggiornò l'Imperatore
Carlo V che volle un nuovo recinto di mura delle
quali non rimane traccia.
Termini divenne quindi un punto d'arrivo
e d'imbarco del grano garantendosi ricchezza fino al XX secolo.
L'antica città romana s'identifica con la parte più
alta dell'attuale Termini Imerese
dove si possono riconoscere gli elementi principali: il foro
(l'attuale piazza Duomo), il cardo ed il decumano.
Poco distante dalla città i resti dell'acquedotto
romano.
Da visitare in città la chiesa di S.Maria di Gesù
(1472) e San Nicola di Bari, il Duomo di Termini.
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