MUSEI
DI PADOVA
Palazzo della Ragione:
non un vero e proprio museo, quanto piuttosto una grande presenza
architettonica nel centro della città e che con la
sua mole porticata e loggiata divide Piazza delle Erbe da
Piazza delle Frutta, da sempre le sedi del mercato della città
di Padova. La prima costruzione risale al 1218/19 come sede
dei tribunali – da qui il nome – e deve l’aspetto
attuale all’ampliamento avvenuto tra il 1306 e il 9.
I portici terreni e il restauro della parte superiore sono
interventi successivi all’incendio del 1420. Il grande
restauro conservativo partito nel 2000 sta ridando all’esterno
maggiore visibilità per quanto riguarda gli ornamenti
e gli affreschi. Si accede all’interno dal cortile del
Palazzo Comunale (di fronte alla sede storica dell’Università).
L’interno è costituito da un gigantesco scalone
(quasi 27 metri di larghezza x quasi 79 metri di profondità)
è interamente affrescato con uno dei più completi
cicli astrologici in affresco, che corrispondono ad oltre
200 metri lineari di immagini. Gli affreschi risalgono ai
rifacimenti del 1430. I temi uniscono astrologia, alchimia,
scienza pitagorica, filosofia neoplatonica e concetti classici
sulla giustizia secondo la tipica cultura rinascimentale.
All’interno è conservato anche un gigantesco
cavallo di legno risalente al 1446 e costruito su modello
di quello di Donatello per il monumento al Gattamelata.
Museo di Scienze
Archeologiche e d’Arte:
riaperto nel 2004 dopo anni di ristrutturazione, ha sede presso
il Liviano ossia la sede della facoltà di lettere e
filosofia progettata da Giò Ponti nel 1939 che chiude
con la sua mole Piazza Capitaniato. Nel dipartimento di Archeologia
è allestita la collezione di carattere scientifico
e didattico e l’allestimento nuovo segue criteri cronologici.
Il nucleo centrale è costituito da raccolte archeologiche
cinquecentesche.
Orto Botanico:
si trova dopo via Donatello e il ponte delle Priare. Fondato
nel 1545 è il più antico d’Europa del
suo genere ed è uno dei più belli e completi
da visitare anche per la rarità e “l’anzianità”
di alcune piante. Annesso all’Orto c’è
il Museo Botanico ricco di numerosi codici antichi, manoscritti
di grande valore e una ricca biblioteca moderna.
Oratorio di S. Giorgio
e Scuola del Santo:
sorgono di fianco alla Basilica dedicata a S. Antonio e si
affacciano sul sagrato. Il primo è una struttura del
1377 che fu adibita a cappella funebre della famiglia dei
Da Carrara. È interamente decorato da affreschi di
Altichiero che datano 1379/84 e che sono una diretta evoluzione
di quelli di Giotto alla Cappella degli Scrovegni. Nella Scuola
del Santo eretta nel 1427 e sopraelevata nel 1504 sono conservati
affreschi cinquecenteschi tra i quali spiccano quelli di Tiziano
Vecellio.
Musei Civici:
si trovano tra la Chiesa degli Eremitani e la Cappella degli
Scrovegni e occupano la sede dell’ex Convento degli
Eremitani. L’idea di una sede museale cospicua nasce
nel 1937 e fra il 1953 e il 1969 il grande architetto Franco
Albini ha l’incarico di progettare il nuovo allestimento.
Il Museo comprende la sezione archeologica, la quadreria Emo
Capodilista, la Pinacoteca, la raccolta dei bronzetti e delle
placchette e la raccolta di sculture. Le opere spaziano dal
sublime Crocifisso di Giotto a paesaggi e nature morte del
XVIII secolo, passando per tutti i momenti salienti della
pittura veneta.
Cappella degli Scrovegni:
annessa ai Musei Civici e facente parte dello stesso percorso
museale entro il recinto degli Eremitani, la Cappella del
1303/5 voluta da Enrico Scrovegni rappresenta, grazie agli
affreschi di Giotto che la decorano interamente all’interno,
forse il punto più alto della pittura trecentesca e
uno dei vertici assoluti della storia dell’arte italiana.
Gli affreschi che decorano l’unica navata rettangolare,
si dividono in 38 riquadri che raccontano le storie dei genitori
di Maria, di Maria, di Gesù Cristo. C’è
poi uno zoccolo dipinto con le allegorie delle virtù
e dei vizi secondo la filosofia medievale. Gli affreschi di
Giotto si qualificano per qualità del colore, per caratterizzazione
dei personaggi, per ricerca prospettica e per senso moderno
della narrazione.
Museo di Palazzo
Zuckermann (Museo di Arti Applicate e Museo Bottacin):
si trova su Corso Garibaldi, di fronte agli Eremitani, e risale
al 1912 anche se lo stile della struttura è ancora
ottocentesco. Dal 2004 fa parte, dopo un intenso restauro
del palazzo, del polo museale padovano. Ospita la Collezione
Bottacin, ossia l’insieme di collezione di ceramiche,
arredi e vetri precedentemente nel museo civico. In questo
nuovo museo delle arti applicate trovano collocazione anche
una raccolta di incisioni e stampe, nonché una raccolta
numismatica nota in tutto il mondo per l’alta qualità
dei suoi 50.000 pezzi. Ma ci sono anche collezioni di arti
applicate medievali, di gioielli e abbigliamento dall’800
in poi. Il palazzo è anche sede di mostre temporanee
sempre collegate al mondo delle arti applicate e dell’artigianato
di alto livello.
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