MUSEI
DI AREZZO
Galleria Comunale
di Arte Moderna e Contemporanea:
inaugurata nel 2003 e adibita a mostre di carattere temporaneo;
è in fase di completamento la sezione della Galleria
permanente con opere che partono dalla produzione artistica
italiana del periodo fra le due guerre per arrivare fino alle
esperienze contemporanee.
Museo Diocesano:
si torva dietro il Duomo, al n°13 della Piazzetta. Contiene
le pregevoli opere provenienti dal Duomo e da altre chiese
della città e della provincia: crocifissi lignei del
Duecento, reliquiari, opere pittoriche dal Duecento al XVI
secolo.
Casa di Giorgio Vasari:
su via XX Settembre al n°55, è la casa che l’artista
acquistò nel 1540 e che oggi ospita il Museo e l’Archivio
Vasariano. È un esempio di dimora di stile manierista
e che all’interno mantiene inalterati l’impianto
e le decorazioni originarie.
Museo Statale d’Arte Medievale e Moderna:
ha sede nel Palazzo Bruni Ciocchi al n°8 di via San Laurentino.
L’edificio ha origini rinascimentali, risalendo al 1445
su commissione della famiglia Bruni. Poi passò ai Ciocchi
di Monte San Savino e venne ripetutamente manomesso nel corso
dei secoli. Dal 1816 qui avevano sede la dogana e i magazzini
del Monopolio. Dopo l’ultima guerra venne restaurato
e adibito a museo. La collezione è la fusione della
Pinacoteca Comunale, del Museo della Fraternità e di
numerose donazioni di collezionisti privati. Contiene in particolare
dipinti toscani dal XIII al XIX secolo e una delle maggiori
raccolte italiane di maioliche.
Museo Archeologico Nazionale “Gaio Clinio Mecenate”:
ha sede nell’ex monastero di San Bernardo a destra dell’antico
anfiteatro romano. La sede risale al 1333 e fu voluta da Bernardo
dè Tolomei, fondatore dei Benedettini Olivetani, ma
venne ultimata nel XVII secolo. Nel ‘700 e in fase napoleonica
venne adibito ad usi militari e venne poi gravemente danneggiato
nel corso della seconda guerra mondiale. Il complesso quindi
presenta un impianto gotico e un prospetto seicentesco a doppio
loggiato. Dal 1937 trovano qui sistemazione le raccolte archeologiche
intitolate ad un personaggio della Roma augustea ma di origine
aretina. Il riordinamento scientifico ed espositivo è
iniziato nel 1986. Le raccolte offrono una vasta documentazione
della cultura aretina in età preistorica, etrusca –
la sezione senza dubbio più notevole – e romana.
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