TRIESTE
Trieste,
capoluogo del Friuli-Venezia Giulia, si affaccia sul golfo
omonimo e per la sua storia passata e recente si erge a simbolo
delle vicende italiane. Oggi ha ritrovato il suo ruolo di
fiorente porto commerciale e turistico ai piedi del Carso,
a ridosso del confine sloveno (diversi i valichi di frontiera).
Notevoli le attività commerciali, assicurative e industriali
legate alla presenza del porto, importante via di accesso
ai traffici per l’Austria. È anche centro di
attività sportive legate alla nautica tra cui la famosissima
“barcolana” che si tiene annualmente alla fine
dell’estate.
La storia della città testimonia di antiche origini;
divenne colonia romana con il nome di Tergeste nel sec. I
a.C., ma venne occupata successivamente da goti, bizantini,
ostrogoti e longobardi. Autonoma dal 948, e comune dal 1060,
passò a Venezia dal 1202 e dal 1382 divenne possedimento
austriaco sotto la corona degli Asburgo, iniziando così
il suo ruolo storico di sbocco sul mare della città
di Vienna. Travagliata da conflitti interni e con le popolazioni
veneziane e istriane, decadde economicamente fino agli inizi
del sec. XVIII, quando divenne porto franco e riprese la funzione
di principale sbocco al mare dell’impero asburgico.
Malgrado brevi periodi di occupazione francese, in epoca napoleonica,
rimase all’Austria fino al 1918, quando fu annessa all’Italia.
Dal 1943 al 1945, nel corso delle ultime fasi della Seconda
Guerra Mondiale, venne occupata dai Tedeschi che qui scatenarono
la repressione contro la nascente organizzazione di resistenza
e contro la popolazione ebraica istituendo appena fuori città
l’unico campo di sterminio nazista in Italia. Successivamente
fu raggiunta e liberata sia dai partigiani iugoslavi (1.5.1945)
che dalle truppe angloamericane (2.5.1945) che si contrapposero
per 40 giorni, cercando di assumere il controllo della città,
finché gli iugoslavi si ritirarono. In base all’accordo
interalleato e al successivo trattato di pace (Parigi, 10.2.1947)
fu istituito il Territorio Libero di Trieste, comprendente
la città e una ristretta fascia dell’entroterra,
smilitarizzato, con l’ipotesi che venisse governato
da un rappresentante dell’ONU. Poiché non fu
raggiunto l’accordo sulla figura di tale governatore,
il territorio fu diviso in due parti: la zona A amministrata
dagli anglo-americani e la zona B amministrata dagli iugoslavi.
La situazione determinò un lungo contenzioso, risolto
dagli accordi di Londra (6.10.1954), in virtù dei quali
il Territorio cessò di esistere e le zone che lo avevano
costituito vennero in pratica assegnate rispettivamente all’Italia
(zona A) e alla Iugoslavia (zona B). Il 31.1.1963 la zona
A veniva annessa alla neo-costituita regione Friuli-Venezia
Giulia, e Trieste ne diveniva capoluogo. I successivi accordi
italo-iugoslavi di Osimo (10.11.1975) sancirono ufficialmente
e definitivamente tale situazione.
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