GRADO
Grado è
a due passi, appena oltre Aquileia, oltre il nuovo sottile
ponte, piatto tra le piatte isole, la piatta acqua lagunare.
Il grigio-azzurro del suo cielo e il verde dei suoi alberi
friulani, il vermiglio e il cobalto attutiti del suo porticciolo,
e l'oro dei capelli della sua gioventù, ne fanno un
luogo dell'anima.
(Pierpaolo Pasolini)
Le parole di Pasolini descrivono
il fascino particolare, quasi mistico, che suscita Grado
in chi sia alla ricerca di pace e bellezza.
Solo di recente collegata alla terraferma dal lungo e suggestivo
ponte, affacciata insieme sulla laguna e a sud sul mare, Grado
gode di un microclima particolare che le è valso il
nome di Isola del Sole.
Il nome della città significava originariamente il
primo scalo, "gradus"
appunto, "ad marem", prima del mare dopo
Terzo di Aquileia e Aquileia stessa, la ricca città
romana. Il centro storico, l'antico castrum
risalente al V sec., conserva edifici di straordinaria importanza
storica ed architettonica che ne testimoniano la lunga storia.
Attraverso la romantica rete di calli strette si giunge nel
Campo dei Patriarchi dove si trovano la Basilica di
Sant'Eufemia, il Battistero e la
splendida chiesa paleocristiana di Santa Maria delle
Grazie (IV sec.).
Grado oltre che ricercata metà turistica e balneare
è storicamente zona termale, tra le più rinomate
d'Italia per i fanghi e le terapie a base di acqua marina.
Un giro in barca nella laguna di Grado ci porterà a
visitare l'Isola di Barbana, tra i più
antichi e frequentati santuari mariani d'Italia.
Un itinerario diverso ci porta ancora in laguna tra gli isolotti
dei casoni, le tipiche costruzioni dei pescatori
in legno e canne. In uno di questi si svolge annualmente,
d'Estate, una rassegna di cinema d'essay con cortometraggi
dedicatii ai luoghi della Callas e di Pasolini.
Grado ha dato i natali al poeta Biagio Marin
che in bellissimi versi in dialetto gradese ha cantato il
destino dell'uomo singolo e dell'umanità:
Mio cantussà/ d'ani
infiniti/ in zurni siti/ longo del mar.// Elo la prima vose,/
me la seconda,/ un'onda dopo un'onda/ litanie melodiose.//
Sempre cantando/ da elo ogni misura/ de l'arte pura:/ quela
del mar più grando.
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