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L'AquilaL'Aquila è una città storica dell'Abruzzo. |
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Aquila (L'),
città dell'Abruzzo, è il capoluogo sia della
Provincia che della Regione. Sorge ai piedi del Gran Sasso
su un'altura (714 m) dominante la valle dell'Aterno.
Storia dell'Aquila![]() Grazie all'autonomia politica e amministrativa, lo sviluppo economico e territoriale fu rapido. L'Aquila poté battere moneta propria, un vero privilegio dell’epoca medievale, e dare impulso ad alcune attività specifiche, quali l'industria della seta, della lana e dei merletti, e alla coltura dello zafferano, che le fecero assumere il ruolo, seconda solo a Napoli, di centro più importante del Regno Angioino. Resistette vittoriosamente a Braccio da Montone che il 2 giugno 1424 l'attaccò, ma rimase sopraffatto dalle milizie di Giovanna II comandate da Giacomo Caldora; appoggiò la casa d'Angiò contro Alfonso d'Aragona, e nella seconda metà del 1400 raggiunse l'apogeo della sua potenza. Risale a questo periodo la creazione di uno “Studio generale” (un’antica università) e l'apertura d'una fra le prime tipografie italiane a opera di Adamo di Rottwill, diretto discepolo di Gutenberg. Il suo declino cominciò invece negli ultimi anni del XV sec. e nei primi del XVI, quando L'Aquila si trovò coinvolta nelle guerre tra Francia e Spagna, appoggiandosi prima a Carlo VIII e poi all'imperatore Carlo V. Occupata nel 1529 dal viceré Filiberto di Chalon, principe d'Orange, fu saccheggiata e in parte distrutta, subendo anche forti perdite territoriali e gravi imposizioni fiscali da parte del governo imperiale. Persa così l'autonomia e funestata inoltre da una serie di terremoti ed epidemie, fu scenario di continue ribellioni interne fino al XVIII sec., quando salì al trono di Napoli Carlo III, dei Borboni di Spagna, che cercò di risollevarne le condizioni economico-sociali. Ma coi fatti del 1799, L'Aquila fu costretta a subire un nuovo saccheggio da parte francese, e durante il regno di Murat fu privata di considerevoli tesori artistici. Nel periodo risorgimentale, dopo la restaurazione borbonica, partecipò ai moti del 1821, del 1831 e del 1848, e dichiarò la sua annessione al regno d'Italia l'8 settembre 1860, subito dopo l'entrata in Napoli delle truppe garibaldine. Monumenti dell'AquilaLa chiesa tardoromanica di Santa Maria di Collemaggio, iniziata nel 1287 fuori dalla cinta muraria, caratteristica per la sua facciata ad incrostazioni marmoree e per i bellissimi portali, è il monumento più insigne e meglio conservato della città, nonché la più alta espressione architettonica dell’intera regione.Pure tardoromaniche, ma in parte rimaneggiate, sono le chiese di Santa Giusta (1257-1349), Santa Maria di Paganica, San Flaviano (risalente alla fine del 1200) e San Silvestro. L a basilica rinascimentale di San Bernardino (1454), con la facciata cinquecentesca di Cola dell'Amatrice e sculture di Silvestro dell'Aquila, contiene il mausoleo dedicato a San Bernardino da Siena. Numerosi sono i palazzi cinquecenteschi e i monumenti sia barocchi che neoclassici lungo le strade del centro storico cittadino. Caratteristico monumento è la Fontana dalle 99 cannelle (una costruzione del 1272, ampliata in seguito con la doppia vasca su cui versano l’acqua 99 getti), rievocante la tradizione cittadina collegata al numero delle antiche piazze e degli antichi “castelli”. Nell'imponente Castello cinquecentesco, costruito dagli Spagnoli, ha sede il Museo Nazionale d'Abruzzo. Ricca di tradizioni culturali, L'Aquila vanta inoltre un'Accademia di belle arti, un Teatro stabile, una Scuola di cultura drammatica, un Conservatorio musicale e il Centro studi musicali Alfredo Casella, nonché, dal 1964, una Libera università e un Libero istituto universitario di medicina e chirurgia. La provincia dell'Aquila comprende gli alti bacini dell'Aterno e del Sangro, la Marsica, il Gran Sasso, il Parco nazionale d'Abruzzo, l'altopiano delle Cinquemiglia, la piana di Sulmona. In notevole sviluppo le attività terziarie e soprattutto il turismo (Parco nazionale d'Abruzzo, stazioni di sport invernali), grazie anche all'apertura del traforo del Gran Sasso (1984). |
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